Lunedì 3 febbraio 2025
Intervista al più giovane vincitore dell'Amérique
Clement Duvaldestin, giovane driver transalpino di 27 anni, è, da una settimana, il più giovane guidatore di sempre ad aver vinto due Amerique consecutivi, ottenuti, entrambi, in coppia con Idao de Tillard.Clement, figlio di Thierry, uno degli allenatori di punta del panorama europeo, però, non va considerato solamente come “il driver del figlio di Severino”.
Pur non guidando moltissimo, 197 le corse disputate nel 2024, a 27 anni ha già conseguito, infatti, 471 vittorie e quasi 1000 podi, oltrepassando i 10 milioni di euro in somme vinte e mantenendo una percentuale di vittorie, da inizio 2024, pari al 28.5%.
Ma Clement, come scoprirete nel corso di questa esclusiva intervista, è anche e soprattutto un professionista serio, lucido e mai banale.

In realtà non ci ha particolarmente disturbato. Il ruolo di favorito non è mai facile da portare e, in più, sapevamo bene che il nostro cavallo era meno in forma dello scorso anno, motivo per cui non ci ha dato fastidio essere considerati più per il podio che per la vittoria.
Nel Prix d'Amerique, dopo la partenza, ti sei subito inserito nelle prime posizioni, ma poco distante, dietro di te, c’era Go on Boy nella sua posizione preferita nonché quella più temibile. Cos'hai pensato quando ti sei girato a guardarlo?
Idao ha preso un'ottima partenza, permettendomi di posizionarmi non lontano dalla testa della corsa. Davanti alle tribune, poi, come si vede nel video, mi sono reso conto, voltandomi, che Go on boy era dietro di me e ho deciso di cambiare tattica, ritardando al massimo la mossa e l’avvicinamento alla testa, perché volevo che Go on Boy restasse il più possibile più lontano dai cavalli in testa. Per questo, all’inizio del “montée”, ho lasciato passare prima Justin Bold e poi Mottier (Keep Going). Ero sicuro della potenza di Idao e sapevo che chi fosse scattato per primo tra me e Derieux avrebbe vinto.
Col tempo di 1.11.1 Idao de Tillard ha siglato la seconda miglior prestazione di sempre nel Prix d'Amerique: è solo merito di aver corso senza ferri oppure tu e il tuo team stavate tenendo nascosta la sua forma?
Ci sono tre motivi che giustificano il limite raggiunto da Idao. Innanzitutto il fatto che la corsa è stata molto rapida e ritmata fin dall'inizio e ne sono conseguiti parziali iniziali ottimi; in secondo luogo, il cavallo era sferrato di quattro per la prima volta e questo ci ha aiutato moltissimo; il terzo fattore è che la maggior parte dei concorrenti era dotata di sulky americani, discriminante fondamentale per la velocità della corsa.

Negli ultimi anni molti crack hanno vinto il Grand Prix d'Amerique per due anni di seguito, anche se ciò non sminuisce l’impresa.
Idao può sicuramente sedersi al loro tavolo, soprattutto se teniamo a mente che il cavallo, durante l’ultimo Prix d’Amerique, non era al 100%. Considerato ciò, penso che abbattere il record di Face Time Bourbon sia alla portata del miglior Idao de Tillard.
Idao può sicuramente sedersi al loro tavolo, soprattutto se teniamo a mente che il cavallo, durante l’ultimo Prix d’Amerique, non era al 100%. Considerato ciò, penso che abbattere il record di Face Time Bourbon sia alla portata del miglior Idao de Tillard.
Una curiosità: quando Ready Cash, cavallo in training da tuo padre, ha vinto i suoi due Amerique, tu avevi 13-14 anni ma ti ricorderai molto di lui. In un ipotetico match, secondo te chi vincerebbe dei due?
Non è facile rispondere: sono due epoche profondamente diverse. Personalmente, ho un immenso rispetto per Ready Cash e per il grande fenomeno che è stato. Nel caso di un race off non so chi dei due la spunterebbe, tuttavia, se avessi la possibilità di guidare uno dei due, sceglierei Idao de Tillard.
Tenterete l'accoppiata Amerique – France? Nel caso di vittoria del Prix de France quale sarà il programma? Proverete l'impresa della triple crown ( + Prix de Paris) e poi a maggio di nuovo l'Elitloppet?
Il prossimo impegno di Idao, ammesso che tutto proceda secondo i piani, sarà il Prix de France, considerate le ottime prestazioni fornite sui duemila metri. Di certo non correremo il Prix de Paris: la distanza è lunga e molto dura e i cavalli che faticano a recuperare potrebbero risentirne.
Terminato il meeting d’hiver, c’è la possibilità di andare a Cagnes sur Mer ad affrontare il Criterium de Vitesse, sui 1600m. È una distanza ancora più corta del France e credo che il nostro cavallo possa esprimersi al meglio in questo schema, considerato anche l’eventuale mese di riposo. L’Elitloppet, poi, è una corsa che non abbiamo mai vinto e che per questo ci intriga molto. Forse, ammesso che il cavallo sia in piena forma, ci lasceremo tentare dall’opportunità, certi di fare bene.
Terminato il meeting d’hiver, c’è la possibilità di andare a Cagnes sur Mer ad affrontare il Criterium de Vitesse, sui 1600m. È una distanza ancora più corta del France e credo che il nostro cavallo possa esprimersi al meglio in questo schema, considerato anche l’eventuale mese di riposo. L’Elitloppet, poi, è una corsa che non abbiamo mai vinto e che per questo ci intriga molto. Forse, ammesso che il cavallo sia in piena forma, ci lasceremo tentare dall’opportunità, certi di fare bene.
Filippo Barbagallo
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