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Lunedì 2 dicembre 2024
Accelerare la riforma scommesse
e nascita  di una agenzia ippica
Riprendere  il ruolo da protagonista nella gestione delle scommesse ippiche in Italia e recuperare la quota di mercato persa: è questo l'obiettivo raggiunto e al centro della riunione delle categorie del settore ippico nazionale  che si è  svolto sabato all'ippodromo Ghirlandina di Modena. Un occasione unica dove tutte le categorie si sono unite per discutere il futuro del settore ippico ed  in sinergia con le istituzioni.
In un contesto in cui le scommesse ippiche hanno perso quote di mercato fino a scendere a meno dello 0,5% della raccolta complessiva del gioco in Italia, fanno notare gli organizzatori,questa iniziativa mira a garantire la sostenibilità del settore e la tutela degli operatori ippici in tutto il Paese.
Il settore del gioco in Italia ha generato nel 2022 oltre 136 miliardi di euro, con le sole slot, VLT e giochi di carte online che superano gli 87 miliardi di euro (Dati ADM 2022). Tuttavia, le  scommesse ippiche, ridotte ormai a meno dello 0,5% del mercato, rappresentano per migliaia di famiglie impiegate direttamente e indirettamente nel settore, l'unica speranza per un futuro migliore, e la salvaguardia delle strutture pubbliche e private dei centri di allevamento, delle scuderie, dei centri di allenamento e degli ippodromi nei Comuni italiani.
Le categorie si sono riunite con l'intento di riportare in seno al settore ippico la gestione delle scommesse per dare finalmente voce agli effettivi protagonisti della filiera, dopo anni di forzata assenza e riottenere finalmente la giusta quota di mercato, salvaguardando così migliaia di posti di lavoro e garantendo un futuro sostenibile per l'intero settore.
Il Convegno si è  aperto con l’intervento del Dott. Remo Chiodi, direttore generale della Direzione generale per l'ippica del ministero dell'Agricoltura
Il rilancio del settore passa anche da governance, sponsor e qualità degli ippodromi.
"Quello di oggi è un evento importante, che nasce dal basso, dalle associazioni di categorie, che punta ad attirare l'attenzione del Governo e delle istituizoni su un tema centrale per il rilancio del comparto: quello delle scommesse.
È un tema sul quale stiamo lavorando, ne abbiamo parlato anche a Fieracavalli  Verona, con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, con il direttore centrale Giochi Mario Lollobrigida, con il quale siamo costantemente in contatto."
Sono le parole di Remo Chiodi, direttore generale della Direzione generale per l'ippica del ministero dell'Agricoltura, ad aprire il convegno :
"Per approcciare questo tema c'è un dato fondamentale da cui partire: oggi il delta fra le entrate dai proventi di gioco e la spesa per il settore - che ad oggi non garantisce una certa dignità - è di oltre 110 milioni l'anno in negativo. Un dato che ci deve far riflettere: l'ippica è in forte perdita, non dovuta solo al sistema di gioco.
Quello della riforma delle scommesse ippiche è uno dei pilastri per il rilancio dell'ippica, ma bisogna anche lavorare su tanti altri aspetti, alcuni legati alla governance, dato che è un settore che non riesce ad essere gestito efficacemente con una gestione di tipo ministeriale, visto che le logiche della Pubblica amministrazione mal si conciliano con un settore che necessita di grande flessibilità e dinamismo. Non è un caso che all'estero venga gestito con gestione semiprivatistica o privatistica.
Poi c'è il tema della sostenibilità economico finanziaria: qui le scommesse hanno un ruolo centrale, ma dobbiamo lavorare sulle sponsorizzazioni, sul miglioramento della capacità organizzativa degli eventi, far sì che un evento ippico diventi un evento di spettacolo, sia in grado di competere anche con l'offerta generale attuale di servizi, attrazioni, che non è compatibile con quella di 30 anni fa, quando andare all'ippodromo era un avvenimento.
Perciò, bisogna essere bravi a rinnovarsi, a proporre uno spettacolo più accattivante, attraente, inserendo nel programma eventi collaterali.
Inoltre, bisogna lavorare anche su una migliore ospitalità degli ippodromi, alcune strutture non sono in linea con standard minimi accettabili; poi, non meno importante, c'è anche un tema di natura culturale, etico, l'ippica deve superare il gap reputazionale. In taluni contesti il prodotto ippico non gode di una buona reputazione, della stima che potrebbe avere per le emozioni che è in grado di regalarci questo sport, che è anche spettacolo".
In conclusione Chiodi invita le associazioni del trotto e del galoppo a "elaborare una proposta, una sorta di position paper che potrà essere utile per continuare a lavorare, per recepire le considerazioni, le istanze delle associazioni di categoria".
 
Ufficio Stampa Convegno
Francesca Romana Nucci
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GALOPPO e TROTTO