Sono mesi decisivi, quelli che stiamo vivendo, per l'ippica. E' vero, la stessa manfrina ce la siamo sorbita per anni a proposito di altre questioni, ma in questo caso siamo certi che le parole siano quelle giuste, quelle adeguate, visto che il tema è quello del rilancio della scommessa ippica e da ciò dipende il futuro della filiera.
La revisione della scommessa ippica è certamente una chiave indispensabile per risalire la china ma, a nostro modo di vedere, la chiave deve essere inserita e girata nella toppa da chi abita in quella casa.
E' paradossale, usando termini più espliciti, che decisioni tanto cruciali, come la riforma del gioco ippico, siano assunte da un ente di cui l'ippica non fa parte, se non come organismo consultivo, essendo a sua volta suddivisa, l'ippica, in cento organi differenti di cui, in diversi casi, si fatica a cogliere l'essenza.
La stessa deliberazione, quella sulla riforma della scommessa ippica, è stata ampiamente dibattuta a Verona, nel corso di un convegno, disponibile su YouTube, dal nome “Convegno Masaf: il betting illegale”, titolo, a nostro giudizio, molto poco attinente agli argomenti che poi sono stati trattati.
Proprio durante tale incontro, il direttore generale Remo Chiodi ha detto, neanche troppo tra le righe, che la rinascita del nostro settore passa proprio dalla scommessa e dalle entrate da lei generate, in quanto, sempre citando il direttore, il Ministero non potrà sostenere per molto altro tempo una filiera ippica in rosso.
Ciò detto, sabato, all'ippodromo Ghirlandina di Modena, si terrà un convegno riguardo, proprio, la scommessa ippica e, a tal proposito, ci è parso giusto somministrare ai nostri lettori un sondaggio con cui misurare il grado di soddisfazione degli ippici, a qualunque categoria essi appartengano, sperando di fare cosa gradita e utile alla discussione che si terrà sabato presso l'ippodromo emiliano.