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Thursday 21 November 2024
Scommesse, la proposta di Luigi Migliaccio
Stimo immensamente il Dott. Sandi dal punto di vista professionale e sono legato da un rapporto di profonda amicizia a Massimo Pierini per cui la loro onestà intellettuale e la volontà di andare verso un’ippica migliore sono assolutamente fuori discussione. Mi permetto però di portare un mio modesto contributo al dibattito in corso.
I dati sul passato sono incontrovertibili come è assolutamente incontestabile il fatto che il mercato dei giochi vada ormai da anni un una direzione ben precisa. Fatta eccezione per il Super Enalotto di cui il Dott. Sandi può essere ritenuto in maniera incontestabile il padre, tutti i giochi a totalizzatore attraversano o hanno attraversato momenti di profonda crisi che li hanno portati quasi all’estinzione. Lo stesso Super Enalotto ha avuto bisogno di più interventi rigeneranti che, in qualche modo dovrebbero, anzi, essere presi a modello.
Detto questo, secondo me, in questa crociata contro la quota fissa della quale non si capiscono bene le ragioni, si sta ingenerando un grosso equivoco.
A mio avviso il mercato della scommessa ippica dovrebbe viaggiare su due binari paralleli, ma ben delineati e la spiegazione è data dalla schermata che vi propongo e che riproduce il movimento del “centrale”  (non di una corsa qualunque) di Roma Capannelle di ieri. Premesso che avrei potuto prendere corse ben più vantaggiose per la mia tesi, ma per onestà intellettuale ho scelto una delle più eque possibili. Ora come si potrà notare il volume di gioco al totalizzatore, già di per se piuttosto contenuto ammonta a 9139 euro, ma se vediamo la ripartizione andiamo a scoprire che  il vincente ha raccolto 927 euro (poco più del 10%) il piazzato 837 euro, l’accoppiata 1925 euro e la trio 5450 euro. Cosa significa che nel totale sul vincente e piazzato (le scommesse più praticate a quota fissa) sono stati raccolti 1764 euro dei 9.139 ovvero il 19,3%. Mentre il resto (80,7%) è stato raccolto dalla quota fissa. Tra l’altro proprio su quell’80% grava gran parte della tassazione visto che il prelievo sulle accoppiate va dal 32 al 34% e quello sulla Trio/TQQ varia dal 36 al 40% a seconda  che si tratti o meno di ippica nazionale.
Dunque su quei famosi 9139 euro il prelievo è stato esattamente  di 2968,8 euro di cui però solo 390,80 (ovvero il 13%) relativo al vincente e al piazzato che sono invece i motori trainanti di una quota fissa attualmente zoppa. Per cui è assolutamente sbagliato dire che l’abbattimento della tassazione sulla quota fissa  provocherebbe un azzeramento delle entrate  perché il 13% di quei 43 milioni che si rischierebbe di perdere vale appena 5,59 milioni  e per recuperarlo al 34% di tassazione basterebbe che il margine di tutti i concessionari di quota fissa aumentasse di circa 20 milioni  e di meno di 30 al 22%... fate voi...
Ora partiamo dal presupposto che le scommesse esotiche (accoppiate e trio) malgrado qualche timido tentativo non sono surrogabili dalla quota fissa e che soprattutto potrebbero essere rigenerate con un meccanismo di jackpot che il dott. Sandi ben conosce (e qui si che ci potrebbe essere un piccolo investimento) il danno che le entrate derivanti dal gioco al totalizzatore potrebbero subire anche dalla completa scomparsa delle scommesse sul vincente sul vincente e sul piazzato è pressochè minimo e facilmente recuperabile in tempi brevissimi con un minimo aumento dei volumi di gioco che la storia delle scommesse sportive insegna essere endemico.
Ho voluto tralasciare volutamente tutte le motivazioni di ordine etico, lotta ai siti esteri, scommesse clandestine etc, ma certo se si pensa ai 20 miliardi di movimento di gioco “nero” esistente e denunciato da Adm  mi corre l’obbligo di pensare che basterebbe recuperare una piccola fetta di quel 10%  (2 mliardi) valutabile per l’ippica per avere numeri di ben altra portata.
“In medio stat virtus” dicevano i nostri padri latini e allora proviamo una soluzione alternativa perché non proporre quindi un doppio binario di scommessa da una parte la quota fissa con le scommesse semplici a due/tre eventi (quindi includendo testa a testa etc.) con una tassazione ridotta e lavagne invoglianti (anche per legge se vogliamo) e dall’altra il totalizzatore con le scommesse esotiche (accoppiate, Trio, TQQ) magari riformate con posta di gioco più bassa, vincite di seconda e terza categoria e meccanismo di jackpot premiante o altra formula tipo il numero magico alla francese?
Una cosa ci accomuna tutti, la consapevolezza che se non si fa nulla l’estinzione è annunciata...
p.s. Anche arrosto la patata non è male!
Luigi Migliaccio
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